Il David bronzeo

Nel 1847, Clemente Papi ricevette l’incarico di realizzare un calco in gesso per 100 zecchini della celebre statua, un’operazione delicata e rischiosa, vista la condizione compromessa dell’originale. L’opera fu suddivisa in 1500 pezzi per evitare danni al marmo, già colpito dalla corrosione. Questo calco venne completato il 31 dicembre 1847 e servì come base per la creazione di una copia in bronzo.

Nel 1866, Papi realizzò la fusione in bronzo della statua, che fu temporaneamente collocata nel centro della città. Tuttavia, a causa delle critiche dei fiorentini, che trovavano inappropriato il colore del bronzo rispetto all’originale in marmo, la statua fu spostata al Piazzale Michelangelo nel 1873, dove si trova tuttora. La traslazione del bronzo fu un’operazione complessa: per portarla fino alla piazza furono necessari nove paia di buoi. Il progetto della piazza e della collocazione della statua in bronzo fu curato dall'architetto Giuseppe Poggi. Oltre al David in bronzo, sul piedistallo sono collocate quattro figure allegoriche che rappresentano il Giorno, la Notte, l'Alba e il Tramonto, ispirate alle sculture delle Cappelle Medicee.
Nel frattempo, l'originale fu trasferito alla Galleria dell'Accademia nel 1873, per proteggerlo dagli agenti atmosferici e dai rischi di deterioramento. La statua rimane oggi uno dei principali capolavori esposti all'interno del museo, situato in una tribuna progettata appositamente per esaltarne la visione e garantirne la conservazione.
Una copia in marmo fu successivamente collocata nel 1910 in Piazza della Signoria, nel luogo in cui era stata esposta l’originale per oltre tre secoli. Infine, il calco in gesso realizzato da Papi è conservato nella Gipsoteca dell’Accademia, dove si possono ammirare anche altri calchi di capolavori.

Bibliografia:
- Silvia Malaguzzi, Il David di Michelangelo, Giunti, Firenze, 2018  
- Francesca Vichi, Restauri e calchi nell'Ottocento, Sillabe, Livorno, 2015  
- Antonio Paolucci, Michelangelo: scultura, pittura, architettura, Electa, Milano, 2001

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