Madonna Casini o del Solletico

La Madonna Casini (1) di Masaccio: una rappresentazione intima e innovativa.

La Madonna, conosciuta anche come Madonna del solletico, è una delle opere più piccole di Masaccio, ma allo stesso tempo una delle più innovative. Questa tempera su tavola di piccole dimensioni (24,5x18,2 cm), risalente al 1426-1427 e oggi conservata agli Uffizi di Firenze, rappresenta un raro momento di intimità tra la Vergine Maria e il Bambino Gesù. Commissionata probabilmente per una devozione privata, l'opera sfugge alle rigide convenzioni delle rappresentazioni sacre pubbliche dell'epoca, permettendo all'artista maggiore libertà espressiva. 
L'iconografia è insolita: la Madonna tiene in braccio il Bambino in fasce e, con la mano destra, sembra benedirlo sollevando due dita. Tuttavia, il gesto di benedizione si trasforma in qualcosa di più intimo, quasi familiare: un gesto di solletico, che suscita una reazione di allegria nel Bambino. Questa scena, rara nella pittura del tempo, mostra il piccolo Gesù ridere e afferrare il polso della madre con le sue manine, un dettaglio che sottolinea la tenerezza e l’affetto nel rapporto madre-figlio.

Nonostante la natura giocosa della scena, il volto della Madonna rimane serio, in linea con la tradizione iconografica medievale. Questa serietà riflette la consapevolezza della Vergine sul destino tragico del suo figlio, destinato alla crocifissione. La dualità tra la gioia del momento e il presagio del dolore futuro caratterizza molte rappresentazioni mariane del periodo, e Masaccio riesce a bilanciare questi due aspetti in modo straordinario.


Durante il Quattrocento, la raffigurazione del rapporto tra Maria e Gesù si evolse notevolmente. Se nel Medioevo la Madonna era spesso ritratta come una figura distaccata e regale, simile a una "sede sapientiae" (Trono della Sapienza), dove il Bambino Gesù appariva più come un piccolo adulto che come un neonato, con l'avvento del Rinascimento ci fu una graduale umanizzazione delle figure sacre.

Masaccio, insieme ad altri artisti dell'epoca come Filippo Lippi e Donatello, cominciò a esplorare una rappresentazione più intima e naturale della relazione madre-figlio, rispecchiando una crescente attenzione per l’umanità dei soggetti sacri. In questo contesto, la Madonna Casini emerge come un'opera rivoluzionaria per il modo in cui ritrae un momento domestico, quasi quotidiano, tra Maria e Gesù. Questo tipo di raffigurazione rispondeva al desiderio della committenza privata di avvicinare il divino alla vita quotidiana, creando un legame più diretto tra il fedele e le figure sacre. 
È probabile che il dipinto fosse destinato a un piccolo altare domestico o a uno spazio di preghiera privato, lontano dai rigidi vincoli della committenza pubblica. Questo spiegherebbe la libertà espressiva che Masaccio adottò nell'opera, lontana dai canoni più formali della pittura religiosa ufficiale. Il committente, probabilmente appartenente alla ricca borghesia fiorentina, avrebbe cercato una rappresentazione più affettuosa e familiare del sacro, in sintonia con la crescente devozione privata e personale che caratterizzava il periodo.
Un curioso aneddoto legato a questa piccola tavola riguarda il soprannome di “Madonna del solletico”, attribuito all'opera in tempi relativamente recenti (2) proprio per il gesto tenero e giocoso della Madonna verso il Bambino. Sebbene questo titolo non fosse originariamente legato all'opera, è stato adottato per la sua capacità di evocare immediatamente l'elemento più distintivo e unico della scena. 
Masaccio, con la sua capacità di infondere un realismo psicologico alle figure sacre, ha reso questa Madonna un esempio perfetto di come l'arte del Rinascimento stesse superando la rigidità simbolica del Medioevo per esplorare le emozioni umane in tutta la loro complessità.
Il fondo dorato, che richiama la tradizione bizantina e gotica, fa da sfondo alla scena, facendo risaltare le figure della Madonna e del Bambino. Le aureole, finemente incise, conservano la solennità e la sacralità della scena, mentre la dimensione ridotta della tavola aumenta la sensazione di preziosità, come se l'opera fosse stata concepita per un momento di contemplazione intima e personale.

1) Il dipinto è chiamato Madonna Casini perché fu probabilmente commissionato dal cardinale Antonio Casini, una figura di spicco nel panorama ecclesiastico del Quattrocento. Casini, che divenne cardinale nel 1426, era noto per il suo legame con la città di Firenze e per il suo ruolo influente nella Curia romana.
2) Il soprannome "Madonna del solletico" fu dato all'opera di Masaccio solo nel 1950, grazie al critico d'arte Roberto Longhi.

Bibliografia.
- Stefano Zuffi, Masaccio: Pionere del Rinascimento, Mondadori Electa, 2002.
- John T. Spike, Masaccio: L'invenzione del Rinascimento, Rizzoli, 2011.
- Giorgio Vasari, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori, Giunti, 1568.
- Patricia Rubin, Images and Identity in Fifteenth-Century Florence, Yale University Press, 2007.

Galleria degli Uffizi, Madonna Casini o del Solletico, 1426-1427
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