Vasco Pratolini, La costanza della ragione, Firenze, 1963
La costanza della ragione è un romanzo che incarna lo spirito di un'epoca e di una città, offrendo una visione intima e personale della Firenze del dopoguerra. Vasco Pratolini, con la sua consueta abilità narrativa, ci porta nella vita di Bruno, un giovane orfano di Rifredi, quartiere popolare fiorentino, e ci accompagna nel suo percorso di crescita e scoperta.
Il protagonista, Bruno, è un personaggio complesso, diviso tra il desiderio di capire il mondo e la sua volontà di dare un senso alla propria esistenza. Attraverso la sua esperienza di vita, Pratolini esplora tematiche universali come il passaggio dall'infanzia all'età adulta, il confronto tra i sogni giovanili e la dura realtà, e l'eterno conflitto tra ragione e sentimento.
L'autore ci descrive una Firenze viva e pulsante, colta nella sua quotidianità e nei suoi contrasti sociali, facendo emergere i colori e i suoni della città come sfondo della narrazione. La figura di Milloschi, tutore e amico del defunto padre di Bruno, rappresenta un punto di riferimento morale in un mondo in cui i vecchi ideali sembrano cedere il passo alle nuove realtà del dopoguerra.
L'amore per Lori, che Bruno prova, si presenta come una forza destabilizzante che mette in crisi tutte le certezze razionali che il giovane aveva cercato di costruire. Questo sentimento lo porta a una profonda riflessione interiore, a confrontarsi con le proprie debolezze e paure, e infine a un percorso di accettazione e maturazione.
Una breve descrizione dei personaggi più importanti del libro Questi personaggi, ciascuno a suo modo, influenzano profondamente il percorso di crescita e la formazione del protagonista.
- Ivana. La madre di Bruno, figura segnata dall'angoscia e dalla sofferenza per la perdita del marito. Rappresenta il legame con il passato e le difficoltà emotive che Bruno cerca di comprendere e superare.
- Milloschi. Antico amico del padre di Bruno e suo tutore, Milloschi è una figura paterna solida e morale. Offre al protagonista un esempio di robustezza e saggezza, cercando di guidarlo nel complesso mondo degli adulti.
- Lori, il primo amore. Lei rappresenta la forza destabilizzante del sentimento. Attraverso la sua relazione con lei, Bruno si confronta con le proprie emozioni, mettendo in crisi le certezze razionali che aveva costruito.
Pratolini, con questo romanzo, ci offre una riflessione sulla natura umana e sui limiti della ragione. Bruno rappresenta l'uomo moderno, razionale, che cerca di comprendere e dominare il mondo attraverso la logica, ma che inevitabilmente si scontra con la complessità e l'irrazionalità dei sentimenti. La scrittura è precisa, dettagliata, ma mai pesante. Ogni parola sembra scelta con cura per restituire al lettore non solo le emozioni dei personaggi, ma anche il contesto storico e sociale in cui si muovono. La Firenze descritta nel romanzo non è solo uno sfondo, ma un vero e proprio personaggio, con le sue vie, i suoi odori e la sua storia. Il conflitto tra ragione e sentimento, così centrale nel romanzo, è trattato con grande sensibilità. Pratolini non offre risposte definitive, ma lascia che sia il lettore a trarre le proprie conclusioni. La sconfitta di Bruno di fronte alla forza dei sentimenti non è una resa, ma un passo verso una maggiore consapevolezza di sé e del mondo.
La costanza della ragione è un romanzo che, pur essendo ambientato in un'epoca e in un luogo specifico, tratta temi universali che ancora oggi risuonano con forza. La crescita interiore di Bruno, il suo viaggio attraverso la ragione e il sentimento, è qualcosa che ogni lettore può sentire come proprio, rendendo questo libro un'opera senza tempo.
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