Venere inginocchiata

Giambologna, Venere inginocchiata, 1560 ca.
La "Venere inginocchiata" di Giambologna, datata intorno al 1560 e conservata al Museo Horne, è un bozzetto in terracotta realizzato come studio preparatorio per un bronzetto che si trova al Museo Nazionale del Bargello a Firenze. Questa piccola scultura raffigura Venere inginocchiata mentre si asciuga, catturando un momento di intimità e grazia.
La figura accovacciata di Venere si torce in una posa che ricorda l'eleganza di una spirale, esibendo una sinuosità che è caratteristica delle opere di Giambologna. La torsione del corpo e la delicatezza del gesto conferiscono alla scultura un senso di movimento e vitalità. La terracotta, con la sua texture calda e naturale, aggiunge un ulteriore livello di realismo e immediatezza all'opera.
Il bronzetto conservato al Bargello non è l'unico esemplare di questa scultura. Altri esemplari si trovano a Berlino, al Louvre, a Bruxelles, Dresda, Francoforte, Weimar e in collezioni private, come ci informa il Rossi. Inoltre, Charles Avery riporta che una statuetta affine di terracotta, adattata come Diana e conservata al Victoria and Albert Museum, è stata recentemente datata alla termoluminescenza. Per quanto riguarda la provenienza, Avery ipotizza che il bozzetto facesse parte della collezione di Bernardo Vecchietti, menzionata da Borghini. La maggior parte dei modelli di questa collezione venne venduta alla fine del XVIII secolo a un collezionista inglese.
Giambologna, noto per la sua maestria nella scultura in bronzo e marmo, era profondamente influenzato dalla scultura antica, che aveva studiato durante il suo soggiorno a Roma. Questo bozzetto risale al suo primo periodo fiorentino, quando l'artista stava ancora assimilando le lezioni dell'antichità classica. La "Venere inginocchiata" riflette questa influenza, combinando l'eleganza classica con un'innovativa espressività manierista. La posa della Venere, con il corpo che si torce e le braccia che si muovono per asciugarsi, rappresenta un momento di naturalezza e intimità. Questo bozzetto in terracotta non è solo un esercizio tecnico, ma anche un'esplorazione della bellezza e della grazia femminile. La scultura cattura un istante fugace con una vividezza che sembra sfidare la staticità del materiale.

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