Pierino da Vinci

Pierino da Vinci, nato come Pier Francesco di Bartolomeo intorno al 1530 a Vinci, è stato uno scultore italiano, noto soprattutto per essere il nipote di Leonardo da Vinci. Figlio di Bartolomeo, fratello minore di Leonardo, e di Lucrezia Cortigiani, Pierino dimostrò fin da giovane un talento straordinario nelle arti. Frequentò le botteghe di artisti come Baccio Bandinelli e Il Tribolo, sviluppando rapidamente le sue abilità scultoree.
Nonostante il suo talento precoce, la vita di Pierino fu breve. Morì infatti a soli 23 anni, probabilmente a causa della malaria, mentre si trovava a Pisa. Sebbene molti dettagli sulla sua vita non siano documentati, sappiamo che nel 1530 era beneficiario dell'eredità dello zio Benedetto e che la sua famiglia risiedeva a Firenze, all'angolo tra via dell'Agnolo e via de' Pepi (Canto alla Briga). Nel 1552, l'artista si trovava a Genova con Luca Martini per incarichi diplomatici. Lì realizzò opere per il banchiere Adamo Centurione e l'abate Tommaso di Negro, ma gran parte di esse è andata perduta. Dopo essersi ammalato gravemente, rientrò a Pisa dove morì nel 1553 a soli 23 anni, vittima di una febbre malarica. Nonostante la giovane età, il suo talento era già riconosciuto e ammirato dai contemporanei, ma la sua carriera fu tragicamente interrotta prima di raggiungere il suo pieno potenziale.

Il Vasari, nella sua opera “Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architetti”, ricorda Pierino come un artista promettente, la cui carriera fu bruscamente interrotta dalla malattia.
“Il nome del Vinci e la virtù era già grande ed ammirata da tutti, e molto più che a si giovane età non sarebbe richiesto, ed era per ampliare ancora e diventare maggiore e per adeguare ogni uomo nell'arte sua, come l'opere sue senza l'altrui testimonio fanno fede; quando il termine a lui prescritto dal cielo essendo d' appresso, interroppe ogni suo disegno, fece l'aumento suo veloce in un tratto cessare, e non pati che più avanti montasse, e privò il mondo di molta eccellenza d' arte e d' opere, delle quali, vivendo '1 Vinci, egli si sarebbe ornato. Avvenne in questo tempo, mentre che il Vinci all'altrui sepoltura era intento, non sapendo che la sua si preparava, che il duca ebbe a mandare per cose d'importanza Luca Martini a Genova; il quale si perchè amava il Vinci e per averlo in compagnia, e si ancora per dare a lui qualche diporto e sollazzo e fargli vedere Genova, andando lo menò seco.1 Dove, mentre che i negozj si trattavano dal Martini, per mezzo di lui messer Adamo Centurioni dette al Vinci a fare una Ggura di San Giovanni Batista, della quale egli fece il modello. Ma tosto venutagli la febbre, gli fu, per raddoppiare il male, insieme ancora tolto l'amico, forse per trovare via che 'I fato s' adempiesse nella vita del Vinci. Fu necessario a Luca per lo 'nteresse del negozio a lui commesso, che egli andasse a trovare il duca a Firenze; là onde partendosi dall'infermo amico, con molto dolore dell'uno e dell'altro, lo lasciò in casa l'abate Nero, e strettamente a lui lo raccomandò, benchè egli mal volentieri restasse in Genova. Ma il Vinci ogni di sentendosi peggiorare, si risolvè a levarsi di Genova; e fatto venire da Pisa un suo creato, chiamato Tiberio Cavalieri, si fece con l'aiuto di costui condurre a Livorno per acqua, e da Livorno a Pisa in ceste. Condotto in Pisa la sera a ventidua ore, essendo travagliato ed afflitto dal cammino e dal mare e dalla febbre, la notte mai non posò, e la seguente mattina in sul far del giorno passò all' altra vita, non avendo dell'età sua ancora passato i ventitrè anni”. 

Bibliografia.
- Giorgio Vasari, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architetti, Firenze: Torrentino, 1550 (edizioni successive: Giunti, 1568).
- Raffaele Monti, Pierino da Vinci: Vita e opere, Firenze: Leo S. Olschki, 1978.
- Charles De Tolnay, Michelangelo and His Followers, Princeton: Princeton University Press, 1947.
- Carlo Del Bravo, Pierino da Vinci e la scultura toscana del Cinquecento, Milano: Electa, 1981.


Altri articoli
Clarice Orsini
Clarice Orsini

Scelta come sposa di Lorenzo de' Medici nel 1467. Il matrimonio consolidò l'influenza politica dei Medici ed ebbe nove figli, tra cui Papa Leone X.

Messer Felice Brancacci
Messer Felice Brancacci

Messer Felice Brancacci ha dato il nome alla famosissima Cappella ma nessuno lo ricorda. Vediamo chi era.

Niccolò Barabino, pittore
Niccolò Barabino, pittore

Rinomato pittore genovese del XIX secolo, maestro del colore e della composizione, con opere storiche di grande rilevanza.

Piero il Gottoso
Piero il Gottoso

Piero svolse ruoli chiave nelle istituzioni fiorentine, ma la sua carriera fu segnata da tensioni politiche e difficoltà economiche.