Monna Tessa

Monna Tessa, il cui titolo "Monna" era riservato a donne maritate di un certo lignaggio nel 1200, nacque invece da una famiglia povera e umile. Non si conosce la sua data di nascita, ma la sua morte è avvenuta il 3 luglio 1327. Moglie di Ture, un sellaio, Monna Tessa servì come fantesca presso la ricca famiglia di Folco Portinari, divenendo l'educatrice delle sue figlie, tra cui Beatrice, la celebre musa di Dante Alighieri
Folco Portinari, influente Ghibellino, sposò l'idea dell'assistenza ai malati proposta da Monna Tessa e con le sue risorse finanziò la costruzione dell'Ospedale di Santa Maria Nuova, completato tra il 1285 e il 1288. Questo ospedale rappresentava una risposta concreta alle necessità assistenziali di Firenze e fu eretto in un terreno fuori dalle mura cittadine, a Santa Maria in Campo, grazie all'acquisto di vari appezzamenti da parte del cardinale Latino, inviato papale.

Il vescovo di Firenze, Andrea de' Mozzi (scultura di Arnolfo di Cambio), benedisse la prima pietra della fondazione il 15 gennaio 1287. Papa Onorio IV, con una bolla del 20 marzo 1287, autorizzò l'ampliamento dello spazio destinato alla costruzione e propose ai Frati Saccati di Sant’Egidio, vicini ai possedimenti dei Portinari, di cedere ulteriore terreno necessario per completare l'opera. Tessa, ispirata dalla regola di San Francesco d’Assisi, fondò ufficialmente l'Ordine delle Oblate Ospitaliere nel 1288. Tra le prime nobildonne fiorentine a unirsi alla sua missione ci furono Margherita dei Caposacchi, parente dei Portinari, Madonna Tancia, Giovanna de' Cresci e Antonia de' Bisdomini. Queste pie donne formarono il nucleo iniziale delle Oblate dell'Ospedale di Santa Maria Nuova, che crebbe sotto la guida carismatica di Monna Tessa, dedicandosi alla cura dei malati senza obblighi monastici.



Il contributo di Monna Tessa alla società fiorentina è commemorato in un rilievo funerario situato all'ingresso dell'Ospedale di Santa Maria Nuova, dove è rappresentata con in mano il libro della Regola dell'Ordine, a testimonianza della sua profonda dedizione alla carità e all'assistenza.

Un'iscrizione originale, ora perduta, commemorava la sua vita e il suo contributo alla fondazione dell'ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze. Il Passerini (1) ricorda l'iscrizione originale, ora perduta: "PRO ANIMA DI MONNA TESSA /FATT'È QUESTO PER DIR LA MESSA /MOGLE FUE DI TURE BASTAIO /E DE PAGO (?) OGNI DANNAIO /MILLE TRECENTO VENSETTE /DI' 4 LUGLIO DEL SECOL PARLETTE
 



(1) Giuseppe Passerini (1859-1950) è stato un erudito e bibliotecario italiano, noto per i suoi studi storici e per la sua opera di conservazione e catalogazione di documenti storici. Nella sua carriera, ha ricoperto ruoli importanti in diverse biblioteche italiane, contribuendo in maniera significativa alla valorizzazione del patrimonio culturale e storico italiano.

Bibliografia:
- Cecilia, Hewlett, Hospitals and Charity: From San Gallicano to Santa Maria Nuova, Turnhout, Brepols, 2013.
- Philip, Gavitt, Charity and Children in Renaissance Florence: The Ospedale degli Innocenti, 1410–1536, Ann Arbor, University of Michigan Press, 1990.
- Roger J. Crum (a cura di), Santa Maria Nuova Hospital in Florence: From the Middle Ages to the Twentieth Century, Firenze, Leo S. Olschki, 2007.
-  Tommaso, Manetti, La vita di Monna Tessa e la fondazione dell'Ospedale di Santa Maria Nuova. Firenze, Edizioni dell'Istituto di Storia, 2005.

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