L'edificio, situato nell'area in cui sorgeva l'antico teatro romano è menzionato già in una deliberazione del 1359. La sua creazione aveva lo scopo di ospitare il tribunale di Mercatanzia. Questo tribunale aveva anche la responsabilità della nicchia centrale su via de' Calzaiuoli di Orsanmichele, dove aveva collocato il gruppo statuario dell'Incredulità di San Tommaso di Andrea del Verrocchio. Il tribunale era composto da sei avvocati stranieri e sei consiglieri cittadini, selezionati tra le Arti maggiori, per risolvere le dispute tra i mercanti fiorentini, ovunque si trovassero nel mondo, e le controversie commerciali tra i membri delle corporazioni delle Arti di Firenze.
Poiché in questa zona c'era già un altro palazzo destinato a ospitare gli Ufficiali della Condotta, con l'obiettivo di uniformare questa parte della piazza, l'edificio fu costruito seguendo forme simili a quelle del preesistente. Il cantiere, operativo fino al 1361 circa, fu prima affidato a Giovanni di Lapo Ghini, e successivamente a Berto di Martignone. Nel 1548, con il trasferimento dell'Università dei Mercanti, l'edificio divenne la sede degli uffici della Gabella dei Contratti, dell'Ufficio del Sale e di altre pubbliche istituzioni, e in quell'occasione fu aggiunto un piano. Un altro piano fu probabilmente aggiunto negli anni settanta del XVIII secolo.
Nella prima metà dell'Ottocento, l'edificio ospitò gli uffici del Registro e la Direzione del Demanio, che durante gli anni di Firenze Capitale (1865-1871) lasciarono spazio agli uffici della Direzione del Contenzioso, alla caserma di pubblica sicurezza del quartiere di San Giovanni e all'Ufficio governativo del Genio Civile. Nel frattempo, durante l'allargamento di via de' Gondi (1870-1874), l'antica facciata su questo lato fu demolita. Nel corso del Novecento, i cantieri si concentrarono principalmente sul restauro dell'antica struttura, a partire dal lavoro condotto nel 1904-1906 sotto la supervisione del conte Guicciardini, con la collaborazione degli architetti Pietro Berti ed Ezio Cerpi. Questo intervento riportò la facciata alla sua forma originale, grazie alla rimozione degli intonaci.
Ulteriori restauri furono eseguiti negli anni sessanta del Novecento e successivamente, tra il 1978 e il 1981, su progetto dell'architetto Nino Jodice, con l'obiettivo di adattare l'edificio a sede del Consorzio Agrario provinciale di Firenze. Importanti lavori di riorganizzazione degli spazi interni furono poi effettuati per la sua attuale destinazione come museo della maison Gucci, inaugurato il 26 ottobre 2011.
Sulla facciata, sono presenti copie (gli originali sono conservati all'interno del palazzo lungo il percorso museale e nello spazio terreno occupato ora dalla caffetteria) di un bassorilievo raffigurante Cristo benedicente e dei ventuno stemmi delle Arti, oltre a quello del Tribunale di Mercatanzia, con il giglio di Firenze sopra una balla di mercanzia. Sotto il bassorilievo, nella cassa attualmente vuota, c'era una lista di legno con l'iscrizione "Omnis sapientia a Domino Deo est" (Tutta la sapienza proviene dal Signore Dio), che è anch'essa conservata negli spazi interni.
Secondo alcune fonti, sulla facciata c'era un portico con un affresco di Taddeo Gaddi che raffigurava, secondo alcuni, la Verità con i vestiti trasparenti, mentre secondo altri, la Verità che svelava la lingua della Bugia. Alcune fonti segnalano anche la presenza di affreschi all'interno, purtroppo ora scomparsi, realizzati da artisti come Niccolò di Pietro Gerini, Ambrogio di Baldese, Antonio e Piero del Pollaiolo, e Sandro Botticelli.
Nel vestibolo si trova una splendida porta architravata, realizzata in pietra dipinta e dorata, risalente alla fine del Trecento. Il palazzo è incluso nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e delle Belle Arti, che lo considera un edificio monumentale di valore nazionale.
Opere che un tempo si trovavano nel Tribunale della Mercanzia, tra cui Temperanza, Prudenza, Giustizia, Fede, Carità, e Speranza di Piero del Pollaiolo, nonché la Fortezza di Sandro Botticelli, tutte databili al 1470, sono oggi esposte presso la Galleria degli Uffizi.
Benchè non ci fossero che soli sei mesi alla scadenza del termine, il Baccani assicurò il principe che il palazzo sarebbe stato terminato in tempo.
I fratelli Albertolli trasformarono, l'antico Salone dei Forestieri di epoca medicea nel Salone degli Stucchi.
Le testimonianze storiche sulla dimora di Dante a Firenze.
Piazza del Tiratoio a Firenze, zona Oltrarno, prende il nome da un antico tiratoio della lana. Fu ricostruita nel 1874 dopo un incendio.