Cristo Redentore a Legnaia

Immaginate la sorpresa e l'emozione quando, nelle profondità della chiesa di Sant'Angelo a Legnaia, emerge un capolavoro dimenticato: un busto rinascimentale del "Cristo Redentore" di Ferrucci (1), un tesoro artistico celato dalla polvere del tempo. Quest'opera straordinaria, un busto in stucco policromo originale, con dimensioni di 54 cm di altezza per 55 cm di larghezza, ci offre uno sguardo unico sull'abilità e sulla visione di un artista che ha saputo intrecciare l'eredità di Filippino Lippi con la tradizione di Andrea del Verrocchio e la delicatezza espressiva di Donatello, il tutto mentre si inseriva in un dialogo artistico con maestri del calibro di Leonardo da Vinci e Michelangelo.
L'espressione serena e riflessiva del Cristo, con le guance emaciate e uno sguardo che pare osservare l'eternità, è un ponte tra cielo e terra. Le sue fattezze, arricchite da riccioli perfettamente modellati che ricordano lo stile di Lippi e un pizzo che evoca la moda dei nobili del Rinascimento, ci parlano di un'epoca in cui l'arte era un veicolo di comunicazione spirituale e di ricerca estetica.
Giorgio Vasari, nelle sue "Vite", ricorda l'importanza della pratica manuale e dell'intuizione naturale nella scultura, qualità che Andrea di Piero di Marco Ferrucci ha dimostrato con maestria. La sua opera, frutto di un talento innato e di un profondo legame con la tradizione scultorea fiorentina, sorge ora come un faro di ispirazione.
La riscoperta di questo busto non è solo un momento di gioia per la comunità di Sant'Angelo a Legnaia, ma anche un'occasione per riconnettersi con il passato artistico e spirituale della nostra cultura.
Presto, questa scultura assumerà il suo posto d'onore nella cappella di Sant'Aurelio, accanto al crocifisso di Donatello, di fronte all'affresco del Christus patiens di scuola orcagnesca, creando un dialogo senza tempo tra opere che hanno segnato la storia dell'arte.
Che trionfo per gli amanti dell'arte e per tutti coloro che cercano bellezza e significato nell'incontro tra passato e presente! Questa scoperta ci ricorda che, anche nei luoghi più nascosti, possono nascondersi opere capaci di ispirare meraviglia e ammirazione attraverso i secoli.

(1) Andrea di Piero Ferrucci, noto anche come Andrea da Fiesole, fu uno scultore italiano di Fiesole (1465-1526). Andrea ha avuto un percorso artistico significativo e influente. Formatosi inizialmente nell'arte di intagliare fogliami sotto la guida del cugino Francesco di Simone Ferrucci, la sua pratica si estese presto alla realizzazione di figure, dimostrando una notevole abilità e velocità nel lavorare il marmo. Ferrucci è noto per essere stato capomastro dell'Opera della cattedrale di Firenze dal 1512 fino alla sua morte, mostrando così il suo ruolo centrale nel panorama artistico fiorentino del suo tempo.

 

 

 


Altri articoli
Acquasantiera dalla Collegiata di Empoli
Acquasantiera dalla Collegiata di Empoli

La pila dell'acqua benedetta nella Pieve, realizzata nel 1557 da Battista di Donato Benti, è straordinaria nella sua decorazione.

Palazzo Pitti: I Quattro Filosofi
Palazzo Pitti: I Quattro Filosofi

"I Quattro Filosofi" di Pieter Paul Rubens è un'opera straordinaria che cattura la complessità della ritrattistica seicentesca.

Vasca dell'Isolotto o dei Tre Fiumi
Vasca dell'Isolotto o dei Tre Fiumi

La fontana raffigura l'Oceano, affiancato dalle statue del Nilo, l'Eufrate e il Gange, i simboli delle fasi della vita umana.

Ludovico Cardi
Ludovico Cardi

Suo affresco roccioso della luna sfatò antiche credenze. Lasciò un'impronta durevole nell'arte e nella cultura del suo tempo.