La pieve di Santa Maria a Chianni

La pieve di Chianni: un patrimonio storico da preservare
 

La pieve di Santa Maria Assunta si trova a Chianni, nel comune di Gambassi Terme, in provincia di Firenze, diocesi di Volterra.

La prima menzione della pieve di Chianni risale a un documento datato 26 marzo 988, un atto stipulato a Chianni in cui i fratelli Corrado e Rodolfo del fu Aifredo cedono al vescovo Pietro di Volterra il monte e poggio di Cabbialla. Nel documento viene citata la "plebe Sancti Ioannis Babtista, quod est plebem babtismalis que est sito loco Clanni". Sei anni dopo, nel 994, l'arcivescovo Sigerico di Canterbury, nell'elenco delle tappe del suo viaggio da Roma al canale della Manica, menzionò "Sancte Marie Glan" come la ventesima tappa, titolo che è rimasto fino ad oggi. Si ritiene che l'edificio citato nel 988 e pochi anni dopo sia lo stesso, poiché la dedicazione al Battista, spesso associata ad un'altra titolazione, non esclude quella a Santa Maria. Successivamente, nel 1033, Chianni viene menzionata come luogo in cui venne registrata una donazione alla chiesa volterrana. In un atto del 1 dicembre 1059, si trova la testimonianza dell'usurpazione delle rendite ecclesiastiche perpetrata dai Cadolingi, tra cui quelle "de Clanni".

Nel 1061, il vescovo di Volterra confermò e concesse privilegi all'abbazia di Elmi tramite due atti rogati "intus nostra Sancte Marie plebe de Clanni". Nel gennaio 1104, Ugo di Petro e Uberto di Oddo cedettero al rappresentante del monastero di Passignano alcuni beni situati "infra teriturio de plebe Sancte Marie sito Clanni". Il 26 aprile 1118, avvenne uno scambio tra la pieve di Chianni e il monastero di San Salvatore di Fucecchio, in cui il monastero offrì tutti i suoi possedimenti nel territorio di Catignano e la pieve diede in cambio una serie di beni distribuiti in varie località del territorio fucecchiese. Il 29 dicembre 1171, papa Alessandro III confermò i diritti del vescovo Ugo su vari beni, tra cui la "plebem de Clanni cum parochialibus ecclesiis". Successivamente, il 23 aprile 1179, la pieve di Chianni fu nuovamente confermata al vescovo volterrano dallo stesso papa. La pieve di Chianni fu menzionata anche in un verso della chanson de geste, La Chevalerie d'Ogier de Danemarche. Tra la fine del XII secolo e l'inizio del successivo, l'edificio plebano fu ricostruito nelle forme attuali dai vescovi volterrani, probabilmente a causa dell'aumento della popolazione determinato dalla fondazione del castrum novum di Gambassi. In un documento del 1230, il vescovo volterrano richiese il risarcimento dei danni e delle usurpazioni subite dai suoi beni da parte del comune di San Gimignano, tra cui quelli causati alle varie pievi, compresa quella "de Chianni". Tra il 1508 e il 1521, l'edificio fu oggetto di importanti lavori di restauro finanziati da Antonio Zeno, titolare del beneficio pievanale.


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