Jacopo Tatti, noto come il Sansovino (1486-1570), era uno scultore e architetto di Firenze. Ha adottato il soprannome dal suo maestro Andrea Contucci, chiamato Il Sansovino. Ha avuto due periodi importanti a Roma (1506-1511 e 1516-1527) che hanno influenzato il suo stile. La maggior parte della sua carriera di architetto si è svolta a Venezia.
L’opera “Signora” fa parte di una serie di opere che caratterizzano la bottega del Sansovino. Questo tipo di opere divenne popolare in Italia nel XV secolo con la diffusione della carta.
La “Madonna del Bargello” è una delle undici versioni di una tipologia iconografica. È attribuita alla bottega del maestro, che probabilmente ha lavorato su un prototipo in marmo o bronzo, ora presumibilmente perduto. L’opera è stata creata con carta macerata in acqua e modellata in una forma cava. I dettagli sono stati modellati con ferri roventi. L’opera è stata fissata a un supporto in legno con chiodi e colorata su una preparazione di biacca e olio.
Mostra chiare influenze sia da Donatello che da Michelangelo. Raffigura la Vergine seduta di profilo su uno sfondo azzurro, che tiene un Bambino vivace. Il Bambino si aggrappa alla fibbia del mantello materno con la mano destra, mentre la mano sinistra di Maria tiene saldamente e protettivamente il piccolo Gesù sotto l’ascella sinistra. C’è uno sguardo di intima e dolce intesa tra madre e figlio. La figura della Vergine è enfatizzata da forme massicce, delineate da un sapiente panneggio.
L'opera rappresenta la Virtù trionfante sul Vizio, simboleggiata da una donna nuda di grande bellezza.
Capolavoro rinascimentale, continua a incantare con la sua maestria e simbolismo, suscitando stupore e ammirazione.
Il Barocco è noto per il suo realismo drammatico, l'uso audace del colore e la complessità emotiva, elementi che spesso emergono nei suoi ritratti.
L'opera mostra l'influenza di Filippo Lippi nell'impostazione della struttura ma le forme appaiono ormai con atteggiamenti più complessi.