Piazza Bernardo Tanucci (1) a Stia è una delle piazze più affascinanti e ricche di storia del Casentino. La piazza, con la sua leggera pendenza e la sua forma allungata, è incorniciata da due file di edifici contigui, molti dei quali caratterizzati da eleganti porticati. Appena si supera il breve tunnel di Via XX Settembre, la piazza si apre in tutta la sua bellezza, con la grande facciata della Pieve di Santa Maria Assunta che domina la scena sulla sinistra.
La piazza è salita alle cronache a livello nazionale grazie al film "Il Ciclone" di Leonardo Pieraccioni, che l'ha scelta come luogo principale per le riprese nel 1996.
Ma la sua storia affonda le radici molto più indietro nel tempo. Nel XII-XIII secolo, quest'area era un angolo di terreno agricolo, delimitato da due fiumi, l'Arno e la Staggia, e dominato dalla stessa Pieve di Santa Maria Assunta, costruita per volere dei Conti Guidi di Porciano. Già in quei secoli, Piazza Tanucci era un luogo di scambio commerciale e un importante snodo viario. Stia, infatti, si trovava (e si trova ancora oggi) al crocevia di quattro strade che portavano rispettivamente a Firenze, nel Mugello, in Romagna e ad Arezzo. Questo ruolo strategico ha contribuito a fare della piazza un punto di riferimento per l'intera regione del Casentino.
(1) Bernardo Tanucci (1698-1783) è stato un giurista e politico italiano, originario di Stia. Prestò servizio come uomo di fiducia dei re di Napoli Carlo di Borbone e Ferdinando IV. Nel corso della sua carriera, Tanucci ricoprì importanti incarichi, tra cui quello di segretario di Stato della Giustizia e Ministro degli Affari Esteri e della Casa Reale, mantenendo tali posizioni dal 1754 al 1776. Fu una figura di spicco nella politica del Regno di Napoli, influenzando in modo significativo le riforme giuridiche e amministrative del suo tempo. - Ritratto di Bernardo Manucci. Nicola Matraini.
Bibliografia.
- Luigi Mazzoni, Storia del Casentino: dalle origini ai giorni nostri, Firenze, Le Lettere, 1995.
- Giovanni Galletti, Architettura e Urbanistica del Casentino, Arezzo, Edizioni Casentinesi, 1987.
- Andrea Borselli, Stia e il suo territorio nel Medioevo, Firenze, Olschki, 2001.
La città è ricca di storia e arte, conserva antiche mura e monumenti, le valli circostanti offrono castelli, borghi e storia etrusca.
Nel 1999, sotto la porta, fu posta una copia della Chimera (adesso è al Museo Archeologico di Firenze), commemorando la scoperta archeologica.
Le truppe tedesche insieme ai fascisti uccidono in rappresaglia anti-partigiana e italiana. Le vittime vengono uccise e bruciate.
Arezzo, antica città etrusca, fu una delle più importanti dell'Etruria. Ebbe legami e scontri con Roma nel corso della sua storia millenaria.