Chimera di Arezzo

Il 30 ottobre 2024 sarà un giorno importante per Arezzo, poiché la celebre Chimera etrusca tornerà in città per un’esposizione in occasione delle celebrazioni dei 450 anni dalla morte di Giorgio Vasari. L'opera sarà esposta nella galleria di arte contemporanea in Piazza San Francesco fino al 2 febbraio 2025, nell'ambito della mostra "Il teatro delle virtù", dedicata alla vita e alle opere di Vasari. Si tratta di un evento molto atteso, come ha sottolineato il sindaco Alessandro Ghinelli, che vedrà anche l’arrivo di numerose altre opere vasariane da tutto il mondo.

La Chimera è un bronzo etrusco risalente al V-IV secolo a.C. Fu scoperta ad Arezzo il 15 novembre 1553, durante i lavori per la costruzione delle fortificazioni medicee, nei pressi di Porta San Lorentino. Il granduca Cosimo I de' Medici la reclamò per la sua collezione, e la scultura venne inizialmente esposta a Palazzo Vecchio e poi trasferita nel suo studio a Palazzo Pitti. Giorgio Vasari, nelle sue memorie, scrisse della scoperta: "ha voluto il fato che la si sia trovata nel tempo del Duca Cosimo il quale è oggi domatore di tutte le chimere". A lungo erroneamente identificata come un leone, la coda serpentina fu ritrovata solo successivamente e restaurata, sebbene con un errore. La Chimera, insieme ad altre sculture classiche, venne poi esposta agli Uffizi e successivamente trasferita al Museo Archeologico di Firenze, dove si trova tuttora.

Bibliografia.
- Stoppa, Jacopo, La Chimera etrusca e i bronzi classici, Firenze, Olschki, 2005.
- Martelli, Mario, Giorgio Vasari: La vita e le opere, Milano, Mondadori, 1998.

Chimera di Arezzo